Pagina:Il buon cuore - Anno XIII, n. 09 - 28 febbraio 1914.pdf/5

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quei mercati ed adattassero le merci alle esigenze dei consumatori, poiché gli articoli voluti dalla clientela peruviana sono molto diversi da quelli che mandiamo nell’Argentina e nel Brasile, dove i nostri emigrati si servono degli `stessi prodotti usati in Italia. Nelle altre- Repubbliche Sud-Americane bagnate dal Pacifico, il. commercio dell’Italia è anche più esiguo. Nell’Equatore le esportazioni italiane •non • raggiunsero nel 1911 che L. 2.898.143, ed in proporzioni anche più, modeste furono nella Colombia, cioè di L. 2.579.503. Più notevole fu invece il nostro commercio col Messico, dove la nostra esportazione raggiunse nel 1911 L. 4.572.485, mentre l’importazione italiana da quel paese fu nello stesso anno di L..3.975.954N’elle Repubbliche dell’America Centrale la nostra esportazione complessiva fu nel 1911 di Lire 0.158.147. Benchè tali cifre siano abbastanza modeste, pure esse rappresentano un progresso notevolissimo - compiuto in pochi anni; e. non vi ha dubbio che con la prossima apertura del Canale di ranama troverà in quei paesi,un proficuo campo’ ai espansione economica, se saprà convenientemente preparai si ad una sufficiente organizzazione commerciale ed un buon sistema di ’comunicazione dirette. _vla un campo ancne più importante al quale l’Italia deve rivolgere tutta la sua attenzione, si è quello della possibilità di creare negli Stati dell America dei Sud bagnati dal Pacifico, e specialmente nei Perù, un nuovo sbocco all’eccessO della nostra popolazione assolutamente insufficiente aggirantesi intorno ad una media da 6 a 15 abitanti per miglio quadrato, hanno un bisogno indispensaohe ai ripoPolare-le loro regioni per mettersi sulla via del progresso e dell’evoluzione economica. Ed è a questo intenvo che sono rivolti gli sforzi di quei goVerni per ottenere il maggior contingente possibile eki emigrazione bianca, la quale sotanto pub avere una influenza rigeneratrice nella vita economica dei loro paesi. Ura si può ’facilmente prevedere che l’apertura del Canale di Panama, che abbrevierà di tanto il tragitto per i paesi dell’America Latina bagnati dal Pacifico, diminuendo notevolmente la lontananza della madre patria, creerà una nuova corrente migra• tona verso quelle spopolate regioni. Ed anche a questo movimento non potrà certo mostrarsi indifferente l’Italia, la cui emigrazione potrebbe forse in alcuni di quel paesi trovare un campo Particolarmente favorevole alla sua espansione, e Compiere un’opera di colonizzazione altrettanto pro7 -ctia di quella compiuta in Argentina, ottenendo probabilmente ’delle condizioni di trattamento migliori ’ti quelle ricevute in altri Stati dell’America del Sud. Fra tutti quegli Stati, quello che si presterebbe maggiormente a ricevere un nucleo poderoso di emigrazione italiana è senza dubbio il Perù... Nessun territorio meglio di questo si trova adatto àll’acclimatazione di emigranti europei; mentre le risorse na 09

turali e la fertilità del suolo renderebbero possibile una cultura assai rimuneratrice. Finora l’immigrazione bianca al Perù, e negli altri paesi occidentali dell’America del Sud’, non si è sviluppata che in maniera del tutto esigua, benchè già da tempo alcuni provvedimenti legislativi abbiano cercato di facilitarla. Per quanto riguarda l’Italia, nel 1912, di fronte ad un esodo di 400 mila emigranti per le Americhe, solo 1530 di essi si dirigevano complessivamente ver: so. il Cile, il Perù e la Bolivia. Con tutto ciò, tra gli europei che si trovano immigrati nel Perù, gli italiani sono ancora quelli che si trovano in maggior numero, e molti fra di essi si sono conquistata una brillante posizione nel commercio e nelle industrie. Ed:I Perù stima grandemente l’opera della nostra emigrazione e la preferisce, poichè gli italiani vengono indicati come lavoratori, pacifici, sobri •ed economi. Oltre che nel Cile e nel Perù, si prevede una intensificazione di immigrazione bianca anche nella California. Noi abbiamo su quella costa varie’ colonie-, deve l’immigrazione ’italiana ha dato generalmente buona prova, e dove forse i ng tri emigranti potranno ottenere condizioni di vita op iù ’profittevoli che in altre regioni degi Stati Uniti. Appena attivato il transito, attraverso il Canale, San Francisco sarà probabilmente la mèta di un gran numero di nostri connazionali, ed anche la costa occidentale della Repubblica Nor Americana vedrà in breve accrescere la densità della propria popolazione. Si disse come altre popolazioni stiano già da parecchio tempo preparandosi raccoltamente per trarre al momento opportuno conveniente profitto della apertura del Canale di Panama. Si interesserà l’Italia a tempo debito per assicurarsi dal grande avveni. i che potrebbe sperare? • mento quei benefic Uno dei fattori principali’per favorire l’espansione economica italiana nelle regioni dell’America del Sud bagnata dal Pacifico sarebbe senza dubbio la attuazione di linee dirette e regolari di navigazione. Oggidì per tutto ciò che concerne le relazioni con quei paesi noi dobbiamo dipendere ancora completamente dalle marine straniere, o sottostare a trasbordi che rincarano notevolmente i noli, rendendo più ’incomodo il tragitto. Anche la progettata linea fra l’Itàlia ed il Cile non fu più attuata dopo che venne a mancate il cOntributo da parte del governo Cileno. Funziona invece come linea regolare sovvenzionata, una linea Genova-America Centrale fino a Colon; ma è da notarsi che se essa corrisponde alle esigenze del traffico, non soddisfa però quelle de: viaggiatori. In ogni modo sarebbe opportuno che questa linea, cenvenientemente migliorata, venisse prolungata fino ai porti del Perù e del Cile, non appena sarà permesso il transito attraverso il Canale. Tale prolungamenko assunse già quasi carattere di uria promessa da parte deI nostro Governo: il 9 giugno ultimo scorso, il sottosegretario per la ma-’ rina, on. Bergamasco, rispondendo ad un’interpe]