Pagina:Il buon cuore - Anno XIII, n. 23 - 6 giugno 1914.pdf/5

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Ghisi. Ed accettando l’augurio di poter un giorno celebrare la Messa di diamante, consegnava la bandiera al Consiglio, nella persona del Presidente presente. Dopo Monsignor Vitali il Presidente dell’Ist. Prof. Cav. Uff. F. Denti, frammisto modestamente al pubblico così ben disse: In questo momento sono un invitato e mi domando se la consuetudine permette ad uno spettatore di prender la parola: ad ogni modo io accorderò a me steso° la parola per esprimere tutto il mio compiacimento per aver assistito ad una festa tanto simpatica per quanto piccola e modesta; piccola perchè piccola e la gente che viene in questo momento festeggiata; modesta, perchè così la volle la modestia grandissima della Sig.ra Presidente, Donna Bice Greppi e delle 1-atronesse che le fanno degna corona: ed io no voluto parlare come spettatore, perchè ad Esse voglio lasciare tutto il merito di questa simpatica festa e tutto il profumo di gentilezza, di amore, di bontà, di sentimento patrio che da essa esala. Ed ora, o bambini, l’avete anche voi la vostra bella bandiera, simbolo della Patria nostra: voi, purtroppo non li potete vedere i bei colori della nostra oandiera, ma:quelli che attendono alla vostra istruzione ed alla vostra educazione ve li impareranno i bei colori e vi educheranno a serbare per la nostra Patria la parte più nobile del vostro cuore. Ma io non posso dimenticare di essere anche il Presidente dell’Istituto e poichè l’Asilo Infantile Vitali ia parte dell’Istituto nostro ed è quindi oggetto delle nostre core assidue io sento il dovere di ringraziare a nome del Consiglio la Sig.a Presidente che tanto degnamente continua le nobili tradizioni delle Presidenti precedenti, Contessa Amalia Sola e Marchesa Maria Trotti e tutte le Sig.:e Patronesse e quante con loro si occuparono e si occupano dell’Asilo e di ringraziarle anche per la donazione della bandiera che in oggi festeggiamo. Voi avete fatto consegna della bandiera al Consiglio ed io a nome del Consiglio vi prometto che sarà conservata fra i ricordi più cari, perché ’essa è ad un tempo documento di storia e simbolo: documento di storia, pecche riassume tutte le fasi percorse dall’Asilo dal suo inizio ad oggi e rievoca il ricordo di tutte le persone che alla di lui fondazione ed al di lui sviluppo si occuparono, perchè ci ricorda il nostro ottimo Rettore che lo ha ispirato e per il quale ogni elogio sarebbe inferiore al suo merito ed offesa alla sua modestia: è simbolo, perchè è il segno tangibile della patria nostra che noi tutti amiamo più di ogni altra cosa. E termino con un augurio: se le vicende delle prossime elezioni amministrative porteranno al governo della nostra città persone militanti in un campo politico dal nostro differente possano però esse come noi avere per la Patria nostra e per questo benefico Istituto quell’affetto che noi sentiamo vivissimo. Le parole del Prof. Denti vennero calorosamente applauditeI bambini cantarono, accompagnata dal piano, una bella canzoncina per la circostanza, composta dalla maestra cieca Lambrughi Armida.

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Salve, o bella e diletta Bandiera, Sacro emblema di fede e d’amore Ti saluta con gioia sincera E t’applaude lo stuolo infantil. A te intorno, col dolce richiamo Dell’amico dei bimbi ci appelli E altre voci far eco sentiamo All’invito gentil di Gesù. Tu del core all’aperta pupilla Caritade in sua luce riveli Caritade in te parla, scintilla E si eterna, o vessillo, con te. Cara Italia, tu pur ci favelli Tra le impronte del bel tricolore; Noi ti amiamo e trionfi novelli Ogni dì ti preghiam dal Signore. Alla Patria, a coloro che han chiamato I bambini all’amplesso d’amore, A chi il santo vessillo ha donato, Al Rettore che lo benedì. Or un grazie si levi esultante, Stretti intorno alla nuova bandiera Grato echeggi un evviva festante All’Asilo e all’amato Vessil. Lambrughi Armida, maestra cieca Il Canto non era solo nella voce dei bambini era nel loro cuore, e lo manifestavano col sorriso col battere delle mani, e con gentili espresioni, come queste: non credevamo che la festa della bandiera dovesse essere così bella: è più bella della festa del Natale e di S. Luigi. Colle carezze delle Signore del Comitato, i bambini ebbero dolci e gelati. La Signora Denti, madrina della bandiera, lasciò all’Asilo un’offerta di L. 50.

04X4~2*— *44********** Accademia musicale all’Istituto dei Ciechi. Sabato e domenica, 30 e 31 maggio, venne tenuto nel salone dell’Istituto il solito annuale concerto della stagione estiva. Numerosissimo il concorso del pubblico nei due giorni. Nel primo giorno rappresentava il Con siglio il Presidente cav. uff. don- Francesco Denti, nel secondo il nob. avv. Decio Arrigoni. Il programma dei pezzi musicali, numeroso e variato, fu eseguito con molta perfezione e crescente interesse del pubblico. Un pezzo specialmente apprezzato, fu la Cantata Messa di Satana, composizione del maestro Enrico Bossi, presente nel secondo giorno e. vivamente applaudito. Dirigeva il coro colla solita valentia il maestro Gallotti. Un piccolo allievo, della scuola dí piano del maestro Schiepatti, Magni Vittorio, eseguì un pezzo li De Bussy, e la giovinetta Raffini, della scuola del maestro Tedeschi,