Pagina:Il buon cuore - Anno XIII, n. 37 - 14 novembre 1914.pdf/5

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de’ falsi cristi e de,’, falsi profeti, e faranno miracoli grandi e prodigi da fare che siano ingannati (se è possibile) gli stessi eletti. Ecco io ve l’ho predetto. Se dunque vi diranno: Ecco che egli è nel deserto:. non vogliate. movervi: Eccolo in fondo della casa, non date retta. Imperocchè siccome il lampo si parte dall’oriente, e si fa vedere sino all’occidente; così la venuta del Figliuolo dell’uomo. Dovunque sarà il corpo, quivi si raduneranno le aquile. Immediatamente poi dopo la tribolazione di que’ giorni, si oscurerà il sole, e la luna non darà più la sua luce, e cadranno dal cielo le stelle, e le potestà de’ cieli saranno sommosse. Allora il segno del Figliuol dell’uomo comparirà nel cielo; e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figliuol dell’uomo scendere sulle nubi del cielo con potestà e mae stà grande. E manderà i suoi angeli, i quali con tromba a voce sonora raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità dei cieli all’altra. Dalla pianta del fico imparate questa similitudine: quando il ramo di essa intenerisce, e spuntano le foglie, voi sapete che la state è vicina: così ancora, quando voi vedrete tútte queste cose, sappiate che egli è vicino alla porta. In verità io vi dico, non passerà questa generazione, che adempite non siano tutte queste cose. Il cielo e la terra passeranno; ma le mie parole, non passeranno. Quanto poi a quel giorno e a quell’ora nessuno lo sa, nemmeno gli angeli del cielo, eccetto il solo Padre. E come (fu) ai tempi di Noè, così sarà ancora al venire del Figliuol dell’uomo. Imperocchè siccome nei giorni avanti al diluvio gli uomini se ne stavano Mangiando e bevendo. sposando e dando a Marito le donne, sino a quel giorno che Noè entrò nell’arca, e non si detter pensiero, fino a tanto che venne il diluvio, e uccise tutti; così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo. Allora due saranno in un campo: uno sarà preso, e l’altro ’abbandonato. Due donne saranno a macinare al mulino; una sarà presa, e l’altra abbandonata. Vegliate dunque perchè non sapete a che ora sia per venire il Signor vostro. (S. MATTEO, Cap. 34

Pensieri. Noi abbiamo una grande facilità a confondere ciò che va tenuto distinto; tanto più quando questa confusione torna.a nostro comodo. A noi piace immaginare Dio buono, immensamente buono, senipre buono: noi amiamo tuffarci in questo immenso orizzonte della bontà di Dio, senza alcuna restrizione, senza alcun limite, senza alcuna mistura di altri sentimenti. Sì, Dio è buono, ma Dio è anche giusto; Dio è buono; versa sopra di noi tutti i suoi beni; premia chi fa bene; ma Dio è giusto; e se vede il male, dove vede il male, è spiacente, e castiga. Se non castiga al presente, state certi, castiga nel futuro; e tanto più terribile, irrevocabile sarà il suo castigo nel futuro. quanto più fu grande la sua pazienza, la sua tolleranza nel presente: E’ la grande verità ricordata nell’odierno Vangelo. Verrà la fine,del mondo: i vivi ed i morti, i

buoni.e i cattivi, tutti.risorti, verranno chiamati,dinnanzi al giudizio di Cristo. Il giudizio universale mette tutte le cose a posto.

Dio lancia l’umanità sulla faccia della tersa. DTh dà all’uomo un gran compito, quello di fare.4l 1A:e; di farlo bene; di farlo sempre; di farlo se algun limite nella sua ascensione. La perfeiione 41014’udllIto abbia per limite la perfezione di Dio, cioè sia infinita. Un secondo esempio déterrpina meglio, rude più,facile questa imitazione arthk:rit si è incar -o; è disceso sulla terra; il dovere, gene o del si accompagna al dovere speciale della es. 2iione, per redimere l’uomo peccatore: il dolore si mescola alla vita ’di Dio, il dolore si impone alla vita dell’uomo. Non basta più all’uomo imitar Dio; bisogna che imiti Dio redentore;. bisogna che imiti Cristo. L’imitazione di Cristo è il dovere, l’essenza della perfezione dell’uomo’. Chi si salverà? Chi avrà imitato Cristo; chi sarà trowito conforme all’immagine sua. L’imitazione di Cristo è la condizione della salute dell’uomo. Che compito nobile,- grande! La grandezza del compito, determina la grandezza del castigo in chi non l’avrà adempito.

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Questo giudizio di confronto t:a l’anima umana e Dio è ciò che costituisce il giudizio universale, ricordato nell’odierno Vangelo. Che gioia in quel giorno pei buoni, che terrore pei cattivi! Tutto l’apparato esterno dell’atto, la terra che si scuote, i cieli che si turbàno, il sole e la luna che si oscurano, i morti che risorgono, non sono che una manifestazione, una preparazione, della grandezza dell’atto. Pensiamo all’atto.

Quale sarà allora per noi quel giorno? Sarà quello che lo prepariamo noi al presente. Se avremo imitato Cristo, saremo felici; se’ non lo abbiamo imitato, saremo giudicati, condannati. saremo infelici per sempre. Quel giorno verrà; verrà per necessità intrinseca delle cose; verrà anche se non fosse stato annunciato; ma fu annunciato con una solenne profezia di Cristo. Avverrà la fine del mondo, egli disse, come avverrà prima che passi questa generazione, la caduta di Gerusalemme. Quelle parole erano dette da Cristo l’anno 33 dell’era volgare. L’ànno 70, Gerusalemme, conquistata dai Romani, era un cumulo di rovine. Il giorno del giudizio verrà: saremo giudicati tutti; saremo giudicati di tutto; saremo giudicati dinnanzi a tutti. Saremo giudicati tutti. Non pensi alcuno di poter sfuggire da questo giudizio: grandi e piccoli. uomini e donne, sapienti e ignoranti, ricchi e pove