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148 IL BUON CUORE


fatta da essi in suo nome al Padre. In queste due condizioni• la preghiera fatta dagli uomini nel nome di Crisi°, la preghiera fatta al Padre, sta raccolto il segreto dell’immenso beneficio che è la preghiera; beneficio dalla parte dí Dio per noi, beneficio per noi nei rapporti con Dio.

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Per ben pregare bisogna metterci nel punto giusto, nella giusta prospettiva della preghiera. Per molti la preghiera è insieme un peso e una delusione. Non riescono a pregare, e quando pregano, non ottengono nulla. La ragione di questo peso, la ragione di questa delusione, sta nel riflesso che,;’ fa Cristo a’ suoi Apostoli: 1;tinora non avete chiesto nulla nel nome mio: chiedete- nel nome di Cristo, e chiedere a Dio, considerato nel dolce carattere di Padre, è il punto di vista giusto nel quale dobbiamo metterci per pregare bene, per pregare con gioia, con fiducia, per ottenere tutto quello che ci.deve pregloie- di ottenere. All’infuori di questa doppia condizione la nostra preghiera ci morrà stanca sulle labbra, la nostra preghiera sarà sterile.

Pregare nel nome di Cristo, vuol dire pregare ricordando, non più Abramo e Mosè, ma i meriti di Cristo. Cristo colla sua passione e colla sua morte ha acquistato meriti infiniti. Questi meriti Egli li ha acquistati per noi, li concede a noi, perchè noi con essi possiamo presentarci.a chiedere al Padre. Chiedere a Dio. Dinnanzi a Dio noi non siamo che sue creature, senza alcun merito precedente che si possa dire nostro: noi abbiamo, sì, qualche cosa che è nostro; ma che cosa è mai; il peccato! il peccato più che ragione di benigno accoglimento dalla parte di Dio motivo di condanna. Pregare nel nome di Cristo, vuol dire metterci noi al posto di Cristo, o meglio mettere Cristo al nostro posto. Potrebbe Dio non esaudire Cristo? Cristo che gli si presenta portando in mano il prezzo del perdono? Esaudire Cristo, dalla parte di Dio non è più solo ufficio di favore, ma ufficio di giustizia: Dio non può non esaudire Cristo; e non può quindi non esaudire noi, che ci presentiamo nel nome di Cristo. La Chiesa sente tutta la potenza di questo riflesso; osservate: tutte le preghiere che essa solleva a Dio, le accompagna sempre colla clausola: Per Christum Dominum nostrum. Quasi dicesse: potete voi, o Signore, non ascoltarci? Quanto vi chiediamo, ve lo chiediamo nel nome di Cristo, il nostro Redentore.

Pregare nel nome di Cristo vuol dire pregare nel senso dall’opera di Cristo, vuol dire pregare chiedendo le cose che ha chiesto Cristo. Quale fu la missione di Cristo? perchè Cristo venne su questa terra? perchè ha patito? perchè è morto? Per cercare, per ottenere la salute eterna degli uomini Egli non ha trascurato di ottenerci, di concederci anche i be

ni materiali della terra: anche in questo rapporto nessuno fu tanto benefattore dell’umanità quanto Cristo: quell’onda di infinita benevolenza verso tutte le umani-miserie che caratterizza il Cristianesimo, è tutta un inspirazione della parola e dell’opera di Cristo. Ma non è questo lo scopo speciale della sua missione: quaerite primum regnum Dei et justitiam ejus et haec:omnia adicientur vobis: cercate prima il regno di.Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato per sovrappiù.

E’ questo lo spirito che accompagna la preghiera di molti? e il perdono dei peccati? l’acquisto della grazia? la pratica della virtù? ’il possesso del cielo?’ Ahimè, beni materiali, salute, ricchezze, prosperità negli affari, comodi, rimozioni di ogni More, avversione ad ogni sacrifizio, ecco l’oggetto principale della preghiera di molti. Non si trovano esauditi? Non meravigliamoci; essi non pregano nel nome di Cristo. Molte volte anzi deve dirsi il contrario; pregano contro il nome di Cristo; sono le loro preghiere, come disse il poeta: preci ed inni che abbomina il ciel

Pregano, ma il peccato è nel loro cuore; pregano, ma l’oggetto della loro preghiera è forse un peccato! Pregare nel nome di Cristo è pregare nel modo ’Icon cui pregava Cristo. Cristo pregava con frequenza:’ tutte le notti, quando era a Gerusalemme,

Egli sí ritirava a pregare sul monte Oliveto, dandoci con ciò l’alto insegnamento che per ben pregare, bisogna isolarsi nel raccoglimento. Egli pregava pubblicamente nelle sinagoghe e nel Tempio, quando le preserizioni della Legge lo imponevano. Ciò non fandendo nel nome di Cristo non siamo noi soli nel chienò molti cristiani, e credono di trovare una scusa, una giustificazione, alla lor negligenza (nella preghiera) nelle parole di Cristo: Dio va adorato in spirito e verità. Ma quando è che essi pregano in verità? La verità è che essi non pregano mai. Quando è che essi, non piegando mai il capo alla preghiera, preghino in ispirito? Il corpo non prega, lo spirito meno del corpo. Egli pregava con fervore, con perseveranza. Chi non è commosso dal sublime slancio di amore a cui è tutta infiammata la preghiera di Cristo nell’ultima Cena. Cristo ha sempre pregato mentre era quaggiù ela sua vita nel cielo non è che continuare l’opera della terra; è una continua presto; preghiera: semper vivens ad interpellandum,pro nobis.

Egli pregava con intero abbandono alla volontà del Padre, con piena conformità a’ suoi voleri, anche quando gli si chiedeva il massimo dei sacrifici, il sacrificio della vita: non già perchè non sentisse quel sacrificio; lo sentiva e quanto; lagrime di sangue coprirono tutta la sua persona; ma perchè alla grandezza del dolore fu superiore la forza del volere: Padre, passi da me questo calice; non però la mia, ma la tua volontà sia fatta!

Padre! Questa è la grande parola che deve determinare la nostra fidUcia nella preghiera a Dio,