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222 IL BUON CUORE


no indizio gli scioperi che scoppiarono qua e là nello Stato, e che furono presto e troppo facilmente soffocati. Occorre che penetri tanto in Italia come nel Brasile la convinzione che tali condizioni non potranno durevolmente migliorare fino a che sarà in vigore in quello Stato il sistema della f azenda; che frattanto uno dei mezzi più efficaci da parte nostra di portare miglioramento alle tante centinaia di migliaia di connazionali residenti nella fazendas consiste nello sconsigliare altri dal recarsi colà; poichè solamente la rarefàzione della mano d’opera potrà procurare ai coloni nostri delle fazendas migliori condizioni materiali e maggiore considerazione e rispetto. Oltre a fornire le indicazioni sul mercato del lavoro, il nostro segretariato si occuperà di promuovere nello Stato tutte quelle istituzioni che facendo capo alla cooperazione economica (cooperative di consumo, di produzione, società di mutuo soccorso, ecc.) permettono l’elevazione economica e lo sviluppo del principio di associazione, mezzi questi di elevazione morale e di ’conservazione nazionale. Il Segretariato centrale si propone inoltre di raggiungere lo scopo essenzialmente patriottico che è nello spirito della nostra Federazione, con la istituzione di scuole italiane nelle quali insieme alla lingua portoghese, necessaria all’emigrato per la tutela dei suoi interessi, si insegni la lingua italiana. Come, ben coi-riprende chi conosce la grandissima deficienza di scuole e di istruzione in Oasi tutte le fazendas, è questo uno dei compiti più elevati e più importanti del Segretariato, al cui conseguimento non nascondiamo che l’ambiente della fazenda oppone gravissime difficoltà, ma che ciò nonostante sarà oggetto precipuo di un lavoro metodico e costante. Il Segretariato presterà anche assistenza materiale ai singoli emigranti che ne abbisognino, occupandosi del ricupero di crediti, di successioni, di procure, di ricerche di persone e di tutte le svariate pratiche che spesso occorrono ai nostri emigrati. Inoltre il numero grande di italiani che dall’interno dello Stato vengono continuamente in San Paolo per curare la propria salute e particolarmente per curare il tracoma, che purtroppo è straordinariamente diffuso nelle fazendas, e così grave da portare sovente alla cecità, ha indotto il Comitato ad aprire, annesso al Segretariato, un ambulatorio medico chirurgico per l’assistenza sanitaria agli emigranti indigenti e per l’assistenza di coloro che per infortunio diventassero inabili anavoro. Il lavoro iniziato. Siamo lieti intanto di annunziare che i suddetti progetti già ebbero inizio di attuazione; il nostro incaricato nei mesi scorsi visitò le varie zone dello Stato raccogliendo importante materiale di studio e di informazioni, promuovendo in vari luoghi fondazioni di carattere nazionale e sociale, e sbrigando al tempo stesso un numero considerevole di pratiche importanti di assistenza ad emigranti.

Da qualche settimana si è aperto il Segretariato centrale in San Paolo, situato in Alameda Cleveland, n. 29, località molto favorevole per la sua vicinanza alla stazione principale della città. Ivi si sta pure terminando l’impianto dell’ambulatorio medico che fra giorni incomincerà a funzionare sotto la direlione del doit. prof. Carlo Brunetti il quale, con spirito di insigne carità e di amor patrio, vi presta gratuitamente l’opera sua di medico chirurgo. Noi esprimiamo qui la nostra viva riconoscenza a lui, al Corriitato di Patronato e particolarmente al benemerito Presidente Reverendissimo Abate Michele Kruse, per l’aiuto valido che essi prestano all’Italica Gens, la quale, abbiamo fiducia, potrà, sotto i loro auspici, svolgere in favore degli italiani residenti nello Stato di San Paolo un’azione veramente proficua., (li carattere sociale e nazionale. I compensi per gli infortuni sul lavoro negli Stati Uniti. La legislazione per il compenso all’operaio in caso di infortunio sul lavoro negli Stati. Uniti muove lenta, ma sicura, verso quelle garanzie ai lavoratori che oggi si trovano presso ogni popolo evoluto, e la cui assenza ha fatto dire sovente che, in fatto di legislazione operaia, gli Stati Uniti sono alla coda di tutti i moderni paesi industriali. Grandi passi si sono fatti in quest’ultimo decennio verso la limitazione del lavoro delle donne e dei fanciulli, circa le ore di lavoro, le paghe, le ispezioni degli stabilimnti industriali, ecc.; ma è solo da due o tre anni che i legislatori si vanno svegliando al dovere ineccepibile che la- società ha verso l’operaio che rimane vittima del suo lavoro. E’ una delle incoerenze umane il fatto che, Mentre alle vittime delle varie guerre il paese paga senza opposizione di sorta la pensione delle vittime della odierna guerra industriale, esso si dà pensiero solo dopo periodi di lotta, ed allora molto a malincuore. In fatto di infortuni industriali vige negli Stati Uniti la vecchia teoria: dove non vi è colpa, non vi è responsabilità; principio che, se poteva esser vero in altri tempi, quando le industrie erano manuali, e il contatto fra padrone ed operaio immediato ed amichevole, è saturo di brutali conseguenze, quando si applichi in un’epoca di avanzato meccanismo, lotta di classe ed imprese gigantesche capitanate da finanzieri residenti a grande distanza dal luogo di lavoro. Tutte le leggi approvate dal paese per oltre cento anni sono informate al principio che il padrone non è responsabile, qualora l’infortunio non avvenga per colpa sua o di chi lo rappresenta direttamente; le decisioni dei tribunali al proposito formerebbero una fonte inesauribile per gli umoristi di tutti i tempi, qualora non movessero a sdegno la parte migliore del l’umanità. Dal principio su menzionato seguirono altri, non meno strani, come quello del fellow servant, per