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Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/11

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e di mercato particolarmente appartiene, ne s’ha in cura, che da grossolane famiglie: e dedicarlo ad una Dama Romana per origine, ch’è quanto dire, di grandi, e maestose idee ripiena: ad una Dama assuefatta in faccia alla Corte di Parma, cioè allo splendore della nobiltà sempre in mezzo, ed abbondante di spiriti non vulgari, o plebei: e voler dare ad intendere, che un personaggio di tanta distinzione si tenga in conto di molto pregio? non se lo sapranno certamente persuadere a verun partito. Io però, per quanto diffidi degli altri, sono in opinione costante, che a voi, ed a molti Uomini saggi, ben bilanciata l’offerta, sia per piacere. Perocchè considerata la cosa nell’esser suo, non ha poi tal macchia in se, d’attaccare altri, e imbrattarli. Noti fono pure i famosi libri di Coltivazione, così antichi, come moderni, scritti da Autori, senza dubbio, assai di me più considerabili, e pure non ebbero questi a temer rimprovero, se a grandi personaggi, cotali opere intitolarono. Columella a Pubilo Silvino Nobile Romano: Virgilio al gran Mecenate dedicarono libri d’Agricoltura. Fra i moderni, Luigi Alamanni, al Cristianissimo Re Francesco primo: Anton Mario Negrisuolo Ferrarese, a Bona Sforza Reina di Polonia: Pier Crescenzio a Carlo II. Re di Sicilia non ebbero ritegno di consecrarle; nè si


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