Pagina:Il canapajo di Girolamo Baruffaldi, Bologna 1741.djvu/127

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Di questa canapifera pianura,
Di popol ricca, e d’animi gentili,
De le bell’arti amica, e al ciel diletta.
Ma non più di coltura. E’ tempo, ch’io
Deponga omai la rustica zampogna,
E la cetra ripigli, o pur la tromba,
E canti in altro tuono, or che l’Augusta,
Nuova Partenopea sposa, e reina,
Da la Sarmazia scende, e Italia onora.