Pagina:Il cavalerizzo.djvu/2

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ALL’INVITISSIMO, POTENTISSIMO, ET CHRISTIANISSIMO, RE DI FRANCIA, CARLO NONO.

» Ancor che habbi moderato, & retto il freno per il grande Henrico patre vostro, (Invitissimo, Re CARLO) mentre ch’egli al Reno con gli esserciti armati oprava cose maravigliose, & cossi anco nell’eta vostra tenera, & nei torboli di Francia andati, con Prudentia somma, Giustitia, & Pietà la di voi ben degna matre Madamma Caterina de Medici meritissima, & gran Regina: alla Maesta Serenissima, & Christianissima della quale per cio, e per l’altre infinite virtu sue, se le devriano le statue, le Olive, gli alori, i Colossi, e gli archi trionfali non di marmore, ò di bronzo, ma di Porfidi, di Diamanti, & d’oro: Che se à Clelia nobile Romana data in ostaggio à Porsenna Re de’ Toscani fu eretta la statua equestre, per haver ingannato le guardie, & à Cavallo varcato il Tebro à salvamento, e condotto seco le sue compagne: chi può dubitare, che à questa gran Regina, non se le convengano & Hippiadi, & Colossi? e tutto quello che s’è detto? essendo di gran lunga cosa più degna, & honorata con la Prudenza, e col conseglio, non che con la presenza insieme, reggere com’ella hà retto, & scorrendo per gli eserciti con travaglio, com’ella ha scorso, & non ha

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