Pagina:Il cavallarizzo.djvu/112

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LIBRO PRIMO 54

te che dipoi dell’incisione & cava sangue delle vene, il quel tempo si sia, non deve star più che mezz’hora à mangiar & bere il cavallo. I cavalli che generalmente non deveno esser sanguinati; sono i stalloni, i stracchi dalle fatiche, i vecchi molto, & i castrati. Notate ancora che il cavallo, che abonderà molto di sangue, oltra à quelli segnali che si sono detti di sopra; si dolerà anco di tutto il corpo, & però se gli sarà cavato sangue da fianchi, & dalle vene che sono appresso all’unghie de’ piedi gioverà molto.


Cap. 43. Del numero delle vene & ossa del cavallo.


Io haverei veramente potuto fuggire di scriver delle vene che sono nel corpo del cavallo, essendo questo più tosto officio, che s’appartiene al marescalco che al cavallarizzo & cavalliere; ma havendov’io parlato di sopra del cavar sangue, mi par non fuor di proposito seguitare in questo modo, accioche in questo medesimo libro, si possi vedere ancor questo; non però del tutto allieno dalla professione del cavallarizzo. Et però ho voluto raccogliere quel poco che mi è parso più convenevole, & in breve dirne quel che i buoni auttori ne scriveno copiosamente per non dar causa alli lettori di andar cercando, & affaticarsi in leggere questo & quell’altro auttore. Dico adunque, che il numero delle vene nel corpo del cavallo è in cotal modo distinto. Prima nel palato sono due vene; sotto à gl’occhi due; & si dimandano suboccularie; nel petto due; nelle congiunture delle spalle due; e delle coscie due; di sotto i cerri quattro; ne taloni due; nelle corone de piedi quattro; nelle parti di dentro delle coscie di dietro quattro; di sotto la gambe due. Et sono in somma (secondo Vegetio) vene venti nuove. Et l’ossa sono in tutto cento settanta. Benche altri vogliano che siano cento e novanta dui. Potrei anco dirvi del numero de’ membri del cavallo, & così fare anatomia, ma non voglio più dilattarmi in questo. Spero bene se Dio mi darà sanità & allegrezza più di quella ch’io non ho havuto fin hora di farla come si deve; e di narrare tutte le infermità che possino avenire al cavallo, con le origini & cure loro. Ma per hora basti questo. Passiamo al governo adunque del cavallo, dipoi la farraina.


Cap. 44. Del governo de' cavalli dipoi la farraina.


Deve il cavallo prima che ritorni alla sua stalla, dipoi che sarà adherbato; lavarsi, & insaponarsi molto bene, & asciutto, coperto di tela posto alla sua posta ordinaria; & ivi dev’essere accarezzato col suo mangiare nettissimo, & odorifero, tanto di buon fieno vecchio, come di paglia, & orzo. Io non laudo quelli, che gli danno dipoi la farraina & herba altra fonte di