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Pagina:Il cavallarizzo.djvu/123

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DEL CAVALLARIZZO

care quelle poche volte, & in quel modo, ch’io vi dissi, di nuovo, che sarà poi la farraina, lo devete cavalcare nel luogo medesimo prima solito, per dieci dì continui, con la guida ancora se di bisogno sarà per alcune fiate di cavallo piacevolissimo per la città, & anco per la campagna; trattandolo in qua, & in là, per dritto, & per traverso senz’ordine alcuno. Solo alcuna volta lo trottarete per lo dritto d’un solco, over d’una strada dritta, & dipoi lo pararete pian piano. Ma deve il cavalcatore in questo star di bardella con le gambe distese, ma non tirate, ne meno attaccate al ventre del cavallo, che l’uno & l’altro saria diffetto, & vitio, con i ginocchi e coscie stretti, & con il resto del corpo dritto & sciolto; in modo tale come s’egli stesse in piedi in terra: con le corde del capezzone aggiustate in mano tirate à segno conveniente, che già si possono tirare da che il poledro vada per se solo. Il che si deve fare nel luogo dove si cavalca; nel quale si deve continuare à cavalcarlo fin che sia bene assicurato à lasciarsi cavalcare, e discavalcare. Et facilmente di assicurerà se gli sia usato quel che più colte delle piacevolezze & carezze v’è stato detto: & che vuole Xenofonte & fece Allessandro Magno al suo Bucefalo. Veramente saria cosa non men commoda, & utile, che bella & maravigliosa, se il cavallo da poledro si potesse ammaestrare in quel costume Persiano di sapersi da per se stesso abbassare sotto la soma del cavalliere; come i camelli fanno sotto il peso. Hor essendosi aggiustato & ben acconcio su la bardella, si deve aviare di passo innanzi due canne, & ivi fermatosi un poco, & accarezzato il poledro nel guidaresco con la man dritta, non lasciando però la corda del capezzone, di passo pur si deve aviare, & inanimando il poledro al trotto deve andarsene alla campagna, over in una strada lunga & larga convenevolmente, dove per alcuni giorni non farà altro che trottare per il dritto, & pararlo pian piano; accioche venghi bene à fermarsi di testa & indurir di collo; & fermato, che così sarà alquanto deve farlo caminare avanti un poco & pigliandosi la volta, girarlo largo largo, & pian piano: accioche il collo in questo principio non si storci & diventi molle: cosa che ben spesso accade per ignoranza, & poca cura de’ cavalcatori di bardella. Il che fatto per alquante volte, & per alcuni giorni, di poi si può mettere alla maesa, nella quale siano stampate tre rote da altri cavalli fatti, con il suo luogo da parare, e da roteggiare, & entrato in quelle con un caval fatto innanzi, accio che il poledro piu volentieri si avij, & se assicuri in questi giri, ne habbi causa il cavalcatore di torcergli il collo nel girare, sulla man destra prima farà tre volte, & poi altre tre nella rota di sopra alla sinistra, & ritornando all’altra rota di basso ne farà tre altre pur sulla man dritta. Et cosi continuando quando sull’una & quando sull’altra mano, & quando nelle rote di sotto, & quando in quella di sopra lo esserciterà tanto che li paia convenevole: non molestando molto in questo principio