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DEL CAVALLARIZZO

Cap. 29. Delle guardie de' morsi.


Nessuno, che habbia isperienza dell’arte, che à buon cavallarizzo s’appartiene mi negherà (credo) che la guardia del morso, non si dimandi così dal guardare, & ritirare, che fa il cavallo dall’andarsene, e da altri diffetti. Et che quello, che fa il timone in una nave, & la coda dell’uccello non facci la guardia principalmente alla bocca del cavallo, posta à segno però & governata da maestrevoli mani; sì come anco il timone retto da buon nocchiero. Ne mi si negherà, che quanto sarà più lunga, e darà più indietro, cioè più verso il cavallo, che non sia men forte, & men gagliarda; & che non faccia che il cavallo porga più il muso infuora; usandosele però i barbazzali debiti, & convenienti posti al luogo suo. Perche so ben io, che se le metteste i barbozzaletti sotto il labro, che farebbe altro effetto; così anco se le poneste barbozzal aspro. Et allo’ncontro quanto più la guardia sarà lunga, e darà innanzi, cioè si discosterà dal collo del cavallo, nel suo fine, tanto più sarà gagliarda; & farà che il cavallo anderà sotto. Il che stando, come senza dubbio sta, non accade ch’io altra prova ve ne faccia; perche quello, che si vede manifesto, non è necessario di provar con argomenti dimostrativi. La guardia dunque della briglia si divide in due sorti, in dritta, & involtata, la dritta di nuovo si divide in dritta del tutto, & dritta in parte. Dritta del tutto è quella, che s’usa à quei canoni, che particolarmente si addimandano freni; & è quando dal prim’occhio scende senza volta alcuna fin al suo fine, di modo che vien à non haver barbetta: ne segno alcuno d’essa. La guardia dritta in parte è quando dal prim’occhio commincia à voltarsi: nella qual volta anco se ingagliardiscano & indeboliscano le guardie, & discende poi fin al suo fine senz’altra volta, ne spezzatura alcuna. E questa sorte di guardia è quella, che communemente s’usa à canoni per poledri: perchè è dolce; non battendo però innanzi, & fa bonissimi effetti in cavalli di bona natura, di gentil spirito, & bocca. La guardia torta è quella, che prende la sua volta dal prim’occhio, & scendendo al suo fine, ne fa un’altra, che batte in dentro, & chiamasi la volta del fioretto: la qual guardia generalmente s’usa à cavalli fatti; & è assai di più bella vista, che non sono le altre due suddette. Vero è che così questa, come la non dritta del tutto, si pò spezzare nel mezzo: ma quando così si spezzi, la dimanderemo guardia spezzata, falsa, & falita; la quale à me non molto piace; perche fa brutto vedere; & li medesimi effetti, che fa lei, fanno anco le altre bene intese; e con più gratia assai. Perche se vorrete rilevare il cavallo & fermarlo di testa, usarete la guardia dritta del freno, over del canone semplice, se vorrete che vadi sotto usarete la voltata, & quanto più sarà gagliarda, tanto più farà effetto. E notate che in due modi si pò