Pagina:Il cholera in Barberino di Mugello - Carlo Livi, 1855.djvu/40

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esclusa ogni altra. Il numero poi de’ casi da me osservato è cosi ristretto, da non poterci stabilir su regole generali; e sarò contento, se le osservazioni mie confermeranno le conchiusioni altrui. Distinguerò anch’io, ad agevolar discorso, le cause in predisponenti ed occasionali: e le prime in quelle pertinenti alla natural complessione, e in quelle acquisite per forza d’abitudini e di cause esteriori. Fra le cause predisponenti della prima specie vuolsi considerare in prima l’età. Ora, se curvo la linea degli anni a seconda del numero de’ casi osservati, si vedrà, che l’apice sta nella giovinezza e nella virilità; dal quale, tranne qualche lieve risalto, si discende nelle due età minore e maggiore con eguale digradazione. Se invece curvo la linea a seconda della mortalità, si vedrà, che questa sale a misura che si avvicina a’ due estremi della vita: vale a dire la infanzia e la vecchiaja si trovano alla pari anche in questo, per una maggiore mortalità7.

In quanto a’ sessi, il mascolino supererebbe d’un nono per numero di casi il femminino, e gli soprastarebbe ma di più piccola frazione in quanto a mortalità. De’ temperamenti, il venoso o venoso linfatico mi parve il più affetto, non solo perchè questo, come già notai, è comunissimo negli abitanti di Barberino, ma perché è il temperamento, nel quale que’ morbi popolari, aventi per fondo un grave stato adinamico o dissolutivo, trovano più aperta e facile la via agli scomponimenti della materia animale. Delle male predisposizioni ereditarie o congenite non avrei nulla che dire, atteso il campo ristretto delle mie osservazioni.