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Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/131

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FEDERICO NIETZSCHE

di parole per questo. Noi siamo già al disopra delle cose che possiamo esprimere con delle parole. In tutti i discorsi, vi è un grano di disprezzo. Il linguaggio, sembra, non è stato inventato che per le cose mediocri, medie, comunicabili. Con il linguaggio, colui che parla già si volgarizza. — Estratto di una morale per sordo-muti ed altri filosofi.


27.

«Questo quadro è incantevole!»... La donna letteraria, insoddisfatta, eccitata, vuota in fondo al cuore e senza viscere, ascoltando continuamente con una dolorosa curiosità l’imperativo che dalle profondità della sua organizzazione le soffia: «aut liberi aut libri»: la donna letteraria abbastanza coltivata per ascoltare la voce della natura, anche quando essa parla latino, e, d’altra parte, assai vanitosa, assai piccola oca per dirsi ancora in segreto ed in francese: «Io mi vedrò, mi leggerò, mi estasierò e dirò: Possibile che abbia avuto tanto spirito?»...


28.

Parlano gli «impersonali». — Niente ci è più facile che l’esser saggi, pazienti, superiori. Noi distilliamo l’olio dell’indulgenza e della simpatia, noi spingiamo la giustizia fino all’assurdità, noi perdoniamo tutto. È perchè noi dovremmo crearci, di tempo in tem-

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