Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/137

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FEDERICO NIETZSCHE

della vendetta, — è la rivoluzione come l’attende il lavoratore socialista, ma concepita in tempi un po’ più lontani... L’«al dilà» stesso — a cosa servirebbe questo al dilà, se non a imbrattare l’«al di qua» di questa terra?...


35.

Critica della morale di decadenza. — Una morale «altruista», una morale dove intristisce l’amore di sè è, in ogni caso, un cattivo segno. Questo è vero per gli individui, è vero, innanzitutto, dei popoli. Il migliore manca quando l’egoismo comincia a mancare. Scegliere istintivamente ciò che è nocevole, lasciarsi sedurre dai motivi «disinteressati», ecco quasi la formola della decadenza. «Non cercare il proprio interesse» — è questa la foglia di fico morale per una realtà totalmente differente, voglio dire fisiologica: «Io non so più trovare il mio interesse»... Disgregazione degli istinti! — Quando l’uomo diventa altruista è finito. — In luogo di dire ingenuamente: «Io non valgo più niente», la menzogna morale dice, nella bocca del decadente: «Non c’è niente che valga, — la vita non val niente»... Un tal giudizio finisce per diventare un grande pericolo, ha esso un’azione contagiosa, — su tutto il suolo morboso della Società abbonda una vegetazione tropicale d’idee, talvolta sotto forma di religione (cristianesimo), talvolta sotto forma di filosofia (schopenhauerismo). Succede che una tale

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