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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

fusione fra l’effetto e la causa. Quel bravo Italiano vedeva nella sua dieta la causa della sua longevità: mentre che la condizione prima per vivere lungamente, la straordinaria lentezza nell’assimilazione e la disassimilazione, la debole consumazione delle materie nutritive, in realtà erano la causa della sua dieta. Egli non era libero di mangiare molto o poco, la sua frugalità non dipendeva dal suo «libero arbitrio»: mangiando di più egli cadeva ammalato. Non solo colui che non è un pesce fa bene a mangiare sufficientemente, ma egli ne ha bisogno assolutamente. Un sapiente dei nostri giorni, con la rapida sua consumazione di forza nervosa, al regime di Cornaro, si rovinerebbe totalmente. Credo experto.


2.


La formula generale che serve di base ad ogni religione e ad ogni morale si esprime così: «Fai tale o tal altra cosa — allora tu sarai felice! Nell’altro caso...» Ogni morale, ogni religione non è che questo imperativo — io lo chiamo il grande peccato della ragione, l’immortale irragionevolezza. Nella mia bocca quella formula si trasforma nel suo contrario — primo esempio della mia «trasmutazione di tutti i valori»: un uomo ben costituito, un «uomo felice» farà forzatamente certe azioni e temerà istintivamente di commetterne altre, riportandosi al sentimento dell’ordine ch’egli rappresenta fisiologicamente nei suoi rapporti con gli uomini e le cose. Per esprimermi con


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