quiete. Perchè non andare per un po’ di tempo a Bordighera e consultare il dottor Antonio? Ella era molto più cagionevole quando, otto anni prima, c’erano andati per la prima volta; eppure prestissimo vi si era ristabilita. Il Conte probabilmente consentirebbe a dar loro in affitto il casino; oppure essi potrebbero impegnare il Dottore ad accompagnarli a Roma. E sir John era sicuro che il dottor Antonio farebbe ogni cosa per lei. — Il degno Baronetto aveva toccato la corda sensibile; e, accortosene, reiterò i suoi argomenti. Così il dottor Antonio e Bordighera, Bordighera e il dottor Antonio, e la vecchia osteria e Speranza e Battista — nomi da tanto tempo non più pronunziati — divennero il tema quotidiano della conversazione di Davenne Hall. Memorie di già sepolte tornarono in vita; le vecchie rimembranze ripresero forza, rinfrescando e ravvivando il cuore di Lucy; e un crepuscolo di speranze brillò all’animo affranto di lei. Sì; se alcuna cosa poteva salvarla, era certo la cura di quel suo gentil medico — era l’aria soavemente profumata della dolce Riviera. Fu stabilito pertanto che, finito il primo anno di lutto, Lucy e suo padre si metterebbero in viaggio per la Riviera. Lucy attese con una specie di nostalgica aspettazione l’arrivo di quel momento; il quale, giunto alla fine, trovò il povero sir John inchiodato in casa da un attacco di gotta più forte del solito. Tuttavia egli non volle acconsentire ad alcuna dilazione da parte di Lucy, e fu irremovibile quanto alla partenza; chè amici e dottori aveano da lungo tempo dichiarato unanimi dover la Viscontessa lasciar l’Inghilterra prima che cominciassero a soffiar i venti di marzo. Sir John proponevasi raggiungerla a Bordighera, a Roma, a Napoli, dovunque; ma ella doveva partire, e immediatamente. Non amando Lucy recarsi tanto lontano da casa in compagnia di soli servi, prese seco una signora di mezza età per compagna di viaggio, e con ella si avviò a Parigi verso la metà del febbraio 1848. Troppo ansiosa di recarsi in Italia, non provò alcuna tentazione di dimora nella capitale della Francia; e lady Cleverton riprese per buona sorte il viaggio prima dell’apparizione delle barricate repubblicane sui boulevards. Giunta a Nizza, la sua impazienza non conobbe più freno. Non solo non si volle concedere neppure pochi giorni per riposarsi delle fatiche, ma ripugnando la sua natura sensibile all’idea di esporre a un estraneo le emozioni che avevano ad essere in lei eccitate dalle scene che stava per rivedere, lasciò la sua compagna all’albergo; e seguita soltanto dalla fedele Hutchins e da un servo, si recò a Bor-