Pagina:Il laicismo (Riccardi).djvu/6

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sta che i sacerdoti sono dai fedeli riguardati come i loro più sicuri consiglieri in ogni specie di affari, anche i più disparati, ed anche per quelli in cui la religione c’entra punto o poco. Ciò succede dappertutto. Succede nei grossi centri, dove più facilmente si trovano sacerdoti dotti e sperimentati, conoscitori degli uomini e del mondo, i quali inspirano la massima confidenza in quanti li conoscono. Persone d’ogni classe, patrizi e popolani, lorchè hanno qualche dubbio sulla condotta da seguire nei rapporti domestici, nello avviamento dei figli e in altre gravi congiunture, ricorrono per consiglio ad alcuno di questi venerandi ecclesiastici ed ai loro suggerimenti si conformano con piena fiducia di non fallire. Lo stesso suole accadere nei piccoli centri, dove sianvi sacerdoti degni e saputi: ed anche nei paesi nei quali non vi abbia di preti, che il Parroco. Per poco che il Parroco appaia rivestito delle qualità proprie dell’alto suo ufficio e goda stima, come ne gode la massima parte fra noi, egli esercita sulla sua popolazione una influenza notevolissima che s’estende ben oltre al confessionale ed alla chiesa. Il popolo, malgrado tutto, ha pur sempre confidenza nel prete: egli vede in lui l’uomo di Dio, l’uomo che ha studiato, che sa, che gli vuol bene, e che nelle sue decisioni s’ispira ognora dall’amore della giustizia e della verità, dal desiderio di mantenere la pace nelle famiglie e di promuovere il bene vero, morale ed anche economico della popolazione a lui affidata. Quindi, di qualunque cosa si tratti, d’interessi, di contese, di sventure d’ogni forma, s’indirizza a lui con cuore aperto e franco: e il buon Parroco ascolta, esamina, consiglia, chiama l’uno e l’altro, corregge, consola, incoraggia e i dubbi sono dissipati, gli spiriti si