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potere di scuotermi. È venuta la vostra lettera; che sia benedetta! Voi non immaginate quanto bene mi avete fatto. Se mi aveste scritto che mi amate, che avete deciso di appartenermi, io non ne avrei avuto forse tanta gioia e tanto beneficio.
È la mia forza che ritorna, o almeno la speranza di ritrovarla. E ne avevo bisogno, perchè mai come in questo momento sentivo tutta l’inutilità della mia vita mediocrissima. Pensate, Glorietta. L’unica speranza, quella di ottenere il vostro amore, era stata sepolta per sempre. Vivevo di schiavitù, di abitudine, di residui del passato, di nausea infinita. Meditavo il suicidio, e avevo conosciuto anche la vigliaccheria di non saper affrontare la morte. Che cosa sarebbe stato di me, se la guerra non fosse sopraggiunta, e non avessi avuto il vostro invito all’eroismo? Sì, perchè io lo considero un vero e proprio incitamento, il vostro, ed è con la più ferma calma che io assumo, in questo momento, il sacro impegno di essere degno di voi e dell’Italia, di non adattarmi a scivolare nella grande tempesta di fuoco senza scottarmi, ma di entrarvi risolutamente in mezzo scagliando la mia pigra anima di gaudente verso tutti i pericoli, tutti i sacrifici, tutte le torture, affrontando ciò che può esservi di più atroce di più spaventoso di più massacrante. Ho bisogno di