un tempio di Esculapio1; di altro ch’era nell’acropoli di Fliunte, e che racchiudeva il tempio di Ebe sotto il prisco nome di Ganimeda o di Dia2; di altro presso al tempio di Giove Nemeo3. Ma presso al cupresseto del monte Licone era il tempio di Artemide orthia colle statue di Apollo, di Latona, e di Diana opera di Policleto4; in quello detto Carnasio nella Messenia erano le statue di Apollo e di Mercurio5; ed anche intorno al tempio di Eurinome in Arcadia era una selva di folti cipressi; la quale Eurinome diceasi da taluni non essere da Artemide diversa6. Nel nostro pom-
- ↑ Ib. cap. 11. Al dottissimo sig. Cavedoni è sembrato che questo tempio con un cipresso a canto sia espresso nelle monete di Sicione. Vedi il suo spicilegio numis. p. 92, 93.
- ↑ Ib. cap. 13, Strabo lib. VIII pag. 382 Casaub.
- ↑ Ib. cap. 15.
- ↑ Ib. cap. 24.
- ↑ Ib. lib. IV cap. 33.
- ↑ Ib. lib. VIII cap. 41. Di belle erudizioni sul cipresso, ed anche su Ciparisso, pieno è il frammento di una memoria de cyparisso che leggesi fralle altre dissertazioni del professore olandese Federigo Adolfo Lampe impresse nell’anno 1737 in Amsterdam tom. I pag. 574 segg., e che ho potuto leggere soltanto quando già portata era a termine l’edizione di questo mio lavoro; il quale chiuderò coll’osservazione che una cerva giacente, ma priva di corna, mirasi presso la figura di Auge madre di Telefo in un bassorilievo borghesiano (tav. 33 de’ monumenti scelti borghesiani edizione di Milano) in posizione e figura assolutamente simile a quella che è in questo nostro pompejano dipinto; e che dottissime osservazioni sul simbolo della cerva, precisamente nel suo significato astronomico, leggonsi nella spiegazione che il sig. duca di Luynes ha data della galea di Vulci, già sopra da noi ricordata, la quale rappresenta Ercole che sorprende una cerva, ed Apollo che trae una freccia contro di lui. Vedi nouvelles annales de l’institut., 1 cah. pag. 51 segg.