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SCENA TERZA. t\9 I>'amor.di euritmie: o fù berteggio', Cht con tifo Sardonico mi dijje , Amico; t volete dtr, nemico fiero, Dotte, dotte fei giunto ? onde cadetti} Ut, lo non viti perder lep troieyt'l tempo; Che tu troppo fei duro: & io pur troppa Sciocco, che piango l'altrui morto, t la fei»
lllagtwiato, i folo Il eadauer de l'Alma entro'l mio petto.
Gite. Inficiami àùque andar;che fiam d'accorda Nè pofi'io molto ritenermi à un luogo : Che la furia infornai,c’ho dentro al petto, Vi qua, di là, di sii, digiti mi mena.
Pie. Fermati : che di là feorgo Giouanni Apprefiarfi ver noi me/lo,* dolente.
Giti, Ohquefl'ì vrialtro intoppotio creder negli»
Ch’alcun fpirto con eft, che guidommi Al ben pria, ch’io cadi/fi,hot vuol ritrarmi Con tanta induftriai& arte Da la fatai rouina,eue fon gionte: M a perde il tempo,et opra; che'l mio mor Ho Quanto ft cura più, tanto più aggrotta.
ATTO TERZO.
SCENA Q^V A R T A.
Giouanni, Pietro, e Giuda.
Vando fi* mai, cht fi raccheti al.
De' nofiri lunghi mal l'horndo uer- Abtmì, che'l itelo ogrihor più crt/ct,t auSta quanto