Pagina:Il mortorio di Christo.djvu/47

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TTO PRI MO.

Tu percht per dii Cielo: lo perche lardi Conobbi l mio Signore : e vario il frullo Sarà del pianger nofiro , ch’io ne Spero Vn rifo eterno, e tu perpetui pianti.

Borbottando fi parttinfuo linguaggio.

Confio di rabbia, t /degno . O come dura Han la ceruict, e ciruicato il capo Quefle o[linatt genti. Horsù compagno, Chi vi par di la zuffa ? habbiam perduta Ni la bat taglia, o la vittoria e no tir a 1 Sold. Vinto hai ptr te,vini hai per noi, Guerriero Fortunato di Ctfan.tdi Chrifio.

I confiffiam pur noi, Chi fia quii no, cht Ira dui ladri ì appefo, Huom morto, t viuo Dioj figlio d'vn fabro, Ma fabro tal,chi fabricò li Stilli-, Gran btuitor ma di quel vin,ch’incendi Di ctlefli defi' li minti altrui j Reo condannato,ma non già di colpe, Ch'tglicommife-, altri fìtil ladro, tà lui C adder li forchej altri inftrmoffi,td egli •JStuì la medicina. O quanto feorgo, 0 quanto al nono, & inuifibillttmt S’intima dii mio cor l’ardito affitto.

Tarlo di mi,che non fon ctrlo ancora, S'hanno i compagni lamedefma fede : Cht lo Spirto di Dio Spira, out vuoiti £ non e dato à tulli in à Corinto.

Cent. Benedetto fia tu, Signor, ch'infondi Tanta virtude in ftmplicttto con : 1 quii Rabbin ch’imparo tanto, t credi Ogni cofa faper, citco fi rtfla.

Stld.Cot) piace àti, Dio,cht lefuptrbt “ Mtnli