Pagina:Il piacere.djvu/359

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Ella li alzò, que’ buoni pietosi dolenti occhi, su lui.

― Di tutto io mi ricordo, ― rispose ― di tutto, di tutto. Perchè dovrei nascondervi l’anima mia? Voi siete uno spirito nobile e grande; ed io ho fede nella vostra generosità. Perchè dovrei condurmi verso di voi come una donna volgare? Quella sera, non vi dissi che vi amavo? Io intendo nella vostra domanda un’altra domanda. Voi mi chiedete se ancora io vi ami.

Ella esitò, un attimo. Le labbra le tremarono.

― Vi amo.

― Maria!

― Ma voi dovete rinunziar per sempre al mio amore, voi dovete allontanarvi da me; dovete essere nobile e grande, e generoso, risparmiandomi una lotta che mi fa paura. Io ho molto sofferto, Andrea, e saputo soffrire; ma il pensiero di dover combattere contro di voi, di dovermi difendere contro di voi, mi dà un terrore folle. Voi non sapete a costo di quali sacrifizi ero giunta ad ottenere la calma del cuore; non sapete a quali alti e carissimi ideali ho rinunziato... Poveri ideali! Sono diventata un’altra donna, perchè era necessario che io diventassi un’altra; sono diventata una donna comune, perchè così chiedeva il dovere.

Ella aveva nella voce una malinconia grave e soave.

― Incontrandovi, sentii d’un tratto risorgere in me i vecchi sogni, sentii rivivere l’anima antica; e ne’ primi giorni mi abbandonai alla dolcezza, chiudendo gli occhi sul pericolo lontano. Pensavo: ― egli non saprà nulla dalla mia bocca;