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XIII



― Io vidi: indovinai... Ero dietro i vetri, da tanto tempo. Non sapevo risolvermi ad andarmene. Tutto quel bianco m’attirava... Vidi la carrozza passare lentamente, nella neve. Sentii che eravate voi, prima di vedervi gittar le rose. Nessuna parola mai potrà dirvi la tenerezza delle mie lacrime. Piansi per voi, d’amore; e piansi per le rose, di pietà. Povere rose! Mi pareva che dovessero vivere e soffrire e agonizzare, su la neve. Mi pareva, non so, che mi chiamassero, che si lamentassero, come creature abbandonate. Quando la vostra carrozza si allontanò, io mi affacciai per guardarle. Fui sul punto di scendere, giù nella strada, a prenderle. Ma qualcuno era ancora fuori di casa; e il domestico era di là, nell’anticamera, che aspettava. Pensai mille modi, ma non riuscii a trovarne uno attuabile. Mi disperai... Sorridete?