Pagina:Il piacere.djvu/86

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delle viole ed aspirò il profumo. Nell’atto, l’ampia manica del mantello scivolò lungo il braccio, oltre il gomito. La vista di quella viva carne, uscente di fra la pelliccia come una massa di rose bianche fuor della neve, accese ancor più ne’ sensi del giovine la brama, per la singolar procacità che il nudo feminile acquista allor quando è mal celato da una veste folta e grave. Un piccolo fremito gli moveva le labbra; ed egli tratteneva a stento le parole desiose.

Ma la carrozza era pronta a piè della scala, e il servo era allo sportello.

― Casa Von Huffel ― ordinò la duchessa, montando, aiutata dal conte.

Il servo s’inchinò, lasciando lo sportello; ed occupò il suo posto. I cavalli scalpitavano forte, levando faville.

― Badate! ― gridò Elena, tendendo al giovine la mano; e i suoi occhi e i suoi diamanti scintillavano nell’ombra.

“Essere con lei, là, nell’ombra e cercare con la bocca il suo collo fra la pelliccia profumata!„ Egli avrebbe voluto dirle:

― Prendetemi con voi!

I cavalli scalpitavano.

― Badate! ― ripetè Elena.

Egli le baciò la mano, premendo, come per lasciarle su la cute un’impronta di passione. Quindi chiuse lo sportello. E, al colpo, la carrozza partì rapidamente, con un alto rimbombo per tutto l’androne, uscendo nel Fòro.