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Pagina:Il podere.djvu/105

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mandare via io lui. Ma non gli farà prò la roba che non doveva essere sua. Se Dio cè, spero di trovare chi m’aiuta.

Cecchina, incuriosita, le domandò:

— Quando si farà il processo?

— Tra una settimana o due, credo.

— Ha trovato un bravo avvocato?

— Non c’è male.

Berto l’ascoltava, con la testa appoggiata a una mano. Chiuse l’uscio con una pedata, perchè non udisse nessuno e poi disse:

— Avrà da regolare i conti anche con me.

— Badate di non farvi mettere i piedi sul collo, perchè quello lì vorrebbe comandare come faceva suo padre.

— Non sarà a tempo, se le braccia non mi fallano.

La moglie gli chiese, rimproverandolo per celia:

— E che gli vorresti fare tu?

— Io?

E si alzò da sedere, andando su e giù per la cucina; tenendosi stretta la testa con tutte e due le mani.

— Non è possibile che io mi adatti ad essere il suo sottoposto! Nè meno se morissi di fame.

E la moglie, sorridendo a Giulia perchè la vedeva rallegrarsi, disse:

— Eh, nè meno io lo posso vedere! Quando mi s’avvicina per dirmi qualche