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Pagina:Il podere.djvu/148

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Bubbolo era già arrivato al cancello, ma si fermò e gli fece cenno con la mano di andare dov'era lui:

— Se non sono troppo curioso e indelicato, mi dice perchè Chiocciolino è venuto fin qui con lei?

E un'altra volta i suoi occhi celesti brillarono di gioia e di piacere.

— Mi domandava... di un'altra cosa.

— Ho capito! No, no: non la voglio sapere. Le chiedeva quelle dugento lire, che dice d'avanzare per i maiali.

Remigio, allora, rise. Ma Bubbolo gli disse serio:

— Badi, sa: glieli dia; perchè quello è capace di tutto.

— Io credo che non li debba avere.

— Ah, non è cosa che mi riguarda! Ma glieli dia: è meglio.

E se n'andò, togliendosi due volte il cappello.

Alla Coroncina, vide Chiocciolino; che stava là ad aspettarlo. Era di malumore: con il cappello sopra gli occhi e le mani in tasca; il bastone appoggiato al muro. Allora, Bubbolo lo salutò per primo. Chiocciolino gli rispose:

— Aspettami, vengo con te. Stavo qui per vedere se passava un carro di fieno: ne volevo comprare uno anche io.

Strada facendo, siccome si sapevano ri-