Pagina:Il podere.djvu/151

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— Non glielo volevo dire! Perchè lei se la prende troppo! Io, allora, mi son nascosta dietro quel noce che c'è, facendo finta che mi dovessi rimettere una calza.

— Ma perchè ridi?

— Mi fa ridere lei!

— Quanto sei sciocca! Tira avanti quel che dicevi.

— E ho sentito tutto.

— Che hai sentito?

Luigia era incuriosita, e si compiaceva che Ilda riescisse, quasi tutti i giorni, ad ascoltare qualche pettegolezzo: credeva che fosse utile per gli interessi. Perciò, la guardò con affetto.

— Dinda diceva: l'ho saputo anch'io: tra un paio di giorni, ci sarà un altro padrone. Allora Cecchina ha risposto: poco male! Io non piangerò di certo, e mio marito nè meno. Gigia ha detto: saranno pochi da vero quelli che ne proveranno pena! Ma Dinda ha risposto: non si sa mai se a cambiare sarà meglio o peggio! Sono state un poco zitte, e poi Cecchina ha ricominciato: piuttosto bisogna stare attenti che ci paghi il salario! Perchè a quel che sento dire io, le cose vanno di molto male. Dinda ha sospirato; e Gegia ha detto: questo lo sapevo anch'io. Anzi, riguardo al podere, m'hanno spergiurato che è stato già venduto.

Remigio si mise ad ascoltare, dimenti-