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Pagina:Il podere.djvu/182

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Alla sua età, sarò peggio di lui. A me basta che mi voglia bene.

— Quello è l’uomo per te.

— Forse!

Ma ella aveva tutt’altri sentimenti che quelli di una fidanzata: desiderava di vincere la causa e non altro.

La domenica, andarono all’osteria del Giuggiolo; fuor di Porta San Marco. Fosca aveva portato soltanto Jolanda, per non essere in troppi. Tirava vento, e c’era un polverone che si alzava sopra le colline; imbiancandole e attaccandosi alle siepi della strada. Giulia si pigiava il fazzoletto su la faccia. Ciambella si voltava dietro finché non era passata la polvere, tenendosi il cappello perchè non glielo portasse via il vento; e Fosca tappava gli occhi alla bambina.

Poi, tutti e tre tossivano; riaprendo gli occhi appena passato quel fastidio.

La strada, dalla Porta, scende sempre di più; benché volti continuamente tra i campi di tre colline. Se ne vede un pezzo giù nella vallata dove c’è un ponte; e poi risale verso la Costalpino. Di là dalle tre colline s’allontana una gran pianura; e si rialza, a poco a poco, fino a una montagnetta lunga e turchina; dietro alla quale levan la testa i monti della maremma; a file sempre meno colorite. La pianura, nell’ombra, era violacea; e, dove batteva il sole, pareva gialla.