Pagina:Il podere.djvu/227

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ha affidata a me, perchè tu m’obbedisca come a lei.

Ilda fece una spallucciata, e rispose:

— Beverò l’acqua anch’io. O se, invece, andassi da Picciòlo a farmi dare un poco del suo vinello?

— Peggio! È tutto pieno di moscerini! E, poi, dobbiamo andare a chiedere l’elemosina dai nostri sottoposti? No, da vero! Fino a questo punto, non mi ci voglio ridurre, io!

— E, allora, stia zitta! — le rispose la bambina.

Remigio mangiò; e, poi, uscì perchè non aveva sonno. Tordo gli disse:

— Lo sente come piange una delle vacche? E per figliare.

Anche Remigio andò nella stalla. Picciòlo e Lorenzo, reggendo un lume ciascuno, guardavano la vacca; che, stesa a giacere, teneva la testa alta e mugliava. L’altra vacca seguitava a mangiare; e si sentiva il suo mastichio molle. Picciòlo gli disse:

— Ha fatto bene a venire anche lei.

— Figlierà stasera?

— Ci deve aver poco.

Lorenzo, preso dall’importanza della cosa, disse:

— Io scommetto che figlia subito.

Infatti, la vacca prese un’altra giacitura, come per stare più comoda; e, dopo poco,