Pagina:Il podere.djvu/68

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— Faccia come crede il meglio. Io e la mia famiglia siamo stati fissati per settanta lire al mese.

E Picciòlo, capito che Remigio si turbava, tacque; togliendogli da dosso alcune pagliuzze che gli ci si erano attaccate rasentando il muro della stalla.

Remigio andò subito a trovare la matrigna; che ricuciva una sua sottana dopo averla rovesciata:

— Perchè non m'ha detto lei che gli uomini devono riscuotere parecchi mesi arretrati?

— Chi ne sapeva niente? E, poi, sta a te ad occupartene. Se tu me l'avessi domandato prima, t'avrei detto subito che io non lo so; e, allora, avresti già provveduto.

— Ma i denari dove sono? Lei sa bene che io non ho un soldo.

— Se li avessi, te li darei io.

— Lo so che lei non ce li ha. Bisognerà, dunque, che li prenda a una banca.

Soltanto allora la matrigna smise di cucire, guardandolo a bocca aperta; e, poi, gli gridò:

— Chi te l'ha messa cotesta idea nel capo?

— Mi dica, altrimenti, come posso fare? O vendere ogni cosa...

— Vendere no, a costo di qualunque sacrificio. La Casuccia è nostra. E chi vende non è più suo.