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Pagina:Il probabile falsificatore della Quaestio de aqua et terra.djvu/21

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[141] VARIETÀ 17

V. Ex. se dignasse per salute di me so servitore de mandare questa opera qualle ho composta in laude del Pontifice e quella nelle mane soe farla apresentare, o per via del secretario del Cardinale di Medici, o vero per qualche altra via più expediente a V. Ex.; e tanto più giovarebe quanto che cum più gratificatione et exaltatione de l’opera da persona più honorevole presentata gli fusse, eo maxime che ’l Pontifice è molto inclinato tal opera vedere. Per la qual chosa suplico V. Ex. che si degna de speciali gratia farme questo presente, restandovi obligatissimo e schiavo in perpetuo. Alla bona gratia di la quale del continuo mi aricomando.

In Bologna, adì 12 de octobre 1509.

Servulus

Fr. Benedictus de Castilione Aretino

Studij Bononiensis Regens[1]


Il segretario del card. Giovanni de’ Medici, della cui protezione voleva fra Benedetto avvantaggiarsi per presentare la sua opera a papa Giulio II, era Bernardo Dovizi da Bibbiena[2]. Ma quali nuove speranze si dovette sentir germogliare nel petto il frate ambizioso, allorchè qualche anno dopo il cardinale de’ Medici s’ebbe la tiara, e poco appresso il suo fido Bernardo la porpora! Non tardò allora ad acconciar l’opera in modo da poter soddisfare al novello pontefice, e per cattivarsi l’animo del Bibbiena si rivolse di nuovo, con maggiore unzione, alla buona Marchesa di Mantova, che sapeva amatissima dal cardinale di S. Maria in Portico[3]. Questa lettera del Moncetti vale, a parer nostro, un ritratto:

  1. Nei Rotuli dello Studio di Bologna del 1509 il rettore dell’Università degli artisti è Heronymus Tigrinus de Bagnacavallo: il Moncetti non figura quell’anno neppure tra gli insegnanti. Jo. Benedictus de Castigliono compare invece, non come rettore, ma come professore di metafisica, nell’anno scolastico 1511-12. Vedi Dallari, Rotuli, I, 212. Come va dunque che fra Benedetto si qualifica nel 1509 Studii Bononiensis Regens? Il dott. Dallari, a cui ci rivolgemmo siccome a persona specialmente competente in materia, ci suggerì la supposizione che il Moncetti reggesse l’Università degli artisti come sostituto del Rettore, in conformità a quanto prescrivevano gli statuti. Vedi gli Statuti delle università e dei collegi dello Studio Bolognese, pubbl. da C. Malagola, Bologna, 1888, p.226; cfr. p.316, n. 10.
  2. L’accorto Bibbiena, che s’era stabilito in Roma nel 1505, godeva già allora favore alla corte pontificia. Cfr. Bandini, Il Bibbiena, Livorno, 1758, pp. 9-10.
  3. Sui rapporti tra Isabella ed il Bibbiena ci tratteniamo, dandone molti documenti, nel libro nostro, che è in corso di stampa, intorno a Mantova e Urbino.