Pagina:Il sistema della tariffa annonaria sul pane in Roma.djvu/79

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scritto, vincolato nelle sua operazioni, così che non può più esibirsi all’altrui contentamento da cui ritraeva l’equilibrio de’ suoi interessi, ma gli è forza di stringersi nei termini rigorosi della legge per salvarli dalla rovina. Contentamento e modo di vivere si avevano colla libertà di panificare i venditori di pane di seconda mano o a dettaglio nelle loro botteghe, osterie, caffè, trattorie artebianca, perchè i fornai potevano esibirgli un aggio o guadagno che rilevavano sul peso o sulla quantità della merce. Voi, signor Municipio, vi sarete meravigliato nel vedere dalle mani dì costoro esibirvi un pane più piccolo di quello che avreste ritrovato in un forno, e avrete gridato all’avidità del fornajo perchè non avrete considerato che questi spacciatori di pane rendono ai consumatori un servizio che addimanda cura, diligenza, capitali, e che era naturale il conchiudere, che essi aggiungono alla merce un valore. Il fornajo stretto alle morse della vostra tariffa, è obbligato negare ad essi quell’utile che gli dava vita all’industria, e così questi intermediarii fra i fabbricatori e i consumatori che sono pure gran parte e non ispregevole del pubblico che credevate tutelare, voi invece scontentate, avvilite vitalmente nell’esistenza civile.

Signor Municipio, queste parole significate con rigore di tempo come il cuore le detta, se vi sembrassero troppo animate e pungenti riflet-