Pagina:Il sistema della tariffa annonaria sul pane in Roma.djvu/9

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norma dalla tariffa. Da quest’epoca la panificazione cominciò a migliorare il suo processo, i suoi metodi di lavoro, e al pane si dettero volume, e forme variate e fu nel 11 Maggio 1818 che una legge della Prefettura di Annona e grascia soppresse solennemente la tariffa del pane, lasciando pure la storia, le denominazioni dei forni in bajoccanti e decinanti, desunte dalla maniera di fabbricare il pane. Dal 180O fino al 15 Maggio 1818 come procedesse la legge, due sole cose sappiamo; che il pane cioè fu venduto a tariffa sulle basi di quella del 1787 a quel modo che sarà potuto andare fra le incessanti tempeste politiche che occuparono, e si rintesero nel paese; l’altro che nel 1816 per autorità superiore da tal computista Ascani, fu redatto uno schema di calcolazioni per uso della tariffa includente maggiori spese di quelle ammesse nella tariffa del 1787.

Restato il commercio del pane sciolto da ogni vincolo oltre a vent’anni, e variati interamente i modi, e le maniere di confezionarlo, accresciuto il numero dei forni sotto il primitivo impulso di una rinascente operosità che già dava estimazione e credilo a ciò che dianzi reputavasi quasi un ingombro, venne in mente a Gregorio XVI nel primo mese del 1838, di ascoltare da una Deputazione che elesse a suo talento, la risposta del quesito «se convenisse adattare per Roma una tariffa atta a mantenere il prezzo del pane nella