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che cadevano nel sovraposto tempio, tornò a chiuderlo nel cibario. Dolente spettacolo formava la vista di tutto l’ordine canonicale vestito di cappa correre nella pubblica piazza in traccia de’ loro parenti, e una turba immensa di feriti raggrupparsi nel foro, unisonando voci di misericordia.... Si osservava la prima chiesa, opera dell’undecimo secolo, aperta nella facciata formata di grossi travertini con una lunghissima fenditura da cima a fondo. Di lì si scorgevano le rovine interne del tempio, la cui volta nella navata di mezzo era in parte caduta, come in parte caduta era la cappella del Carmine ripiena di vaghi dipinti del celebre Camassei cittadino di Bevagna, e come in tutto era diroccata la cappella del Sacramento. Di prospetto altro tristo quadro presentava la chiesa di S. Silvestro costrutta al tempo dell’imperatore Enrico, e precisamente nel 1195, quasi per intiero demolita. Da quel medesimo punto pure scorgevasi diroccato il portico del B. Giacomo di gotica struttura, come in parte diroccata osservavasi la