Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/110

Da Wikisource.
828-857 CANTO II 55

Ippòtoo: hanno dimora nel fertile suol di Larisa:
e li guidava Ippòtoo, con Pileo rampollo di Marte,
830figli ambedue di Leto, pelasgo figliuol di Teutami.
     Peiro prode e Acamante guidavano i Traci alla guerra,
quanti Ellesponto ne chiude, coi flutti dal rapido corso.
     Signore dei Cicóni maestri di lancia, era Eufemo,
figlio di Cèade, alunno di Giove, che nacque a Trezene.
     835Ed i Peoni dall’arco ricurvo guidava Piracme,
ch’era venuto di lungi, d’Armído, dall’ampia corrente
d’Assio, di cui niun fiume nel mondo piú fulgide ha l’acque.
     Guidava i Paflagoni Pilèmene, cuore villoso,
dagli Èneti, onde cresce la razza dei muli selvaggi.
840Essi abitavano Cítoro, in Sèsamo avevano i tetti:
fulgide case sopra le rive del fiume Partenio
anche abitavano, Cromna, Egílo, e l’eccelsa Eritíno.
     A guerra avean condotto gli Alízoni Epístrofo e Odío,
dalla città d’Alíbe, di dove proviene l’argento.
     845Cromi guidava i Misî, con Ènnomo, esperto indovino.
Ma, né schivò coi suoi presagi la livida Parca,
ché cadde sotto i colpí d’Aiace dal piede veloce,
nel fiume dove questi trafisse tanti altri Troiani.
     Fòrcide e Ascanio, che un Nume pareva, guidavano i Frigi,
850lungi, dalla città d’Ascania; e fremevano guerra.
     Di Telamène i due figli, a cui la palude Gigèa
fu madre, Àntifo e Mestle, guidavano a guerra i Meòni:
guidavano i Meòni, cresciuti alle falde del Tmolo.
     Naste guidava i Carî di barbara lingua: Mileto
855questi abitavano, e l’alpe di Ftiro d’innumere frondi,
e del Meandro i rivi, l’eccelse di Mícale vette.
Guida eran dunque a costoro Anfímaco e Naste, i guerrieri