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212 ILIADE 499-528

zoppe, coi volti rugosi, con gli occhi che guardano losco,
500che dietro alla Follia s’affannano a spingere il piede.
È vigorosa Follia, gagliarda nei piedi; e per questo
passa dinanzi a tutti, si lancia degli uomini a danno
sopra la terra tutta: poi tentan rimèdi le Preci.
E chi rispetta, quando s’appressan, le figlie di Giove,
505esse gli rendono copia di beni, l’ascoltan se prega;
chi le respinge, invece, chi oppone durezza e rifiuto,
esse rivolgono a Giove, figliuolo di Crono, la prece
che lui segua Follia, ch’ei sconti col dànno la colpa.
Achille, dunque, tu di Giove alle figlie il rispetto
5ioche suol di tutti i buoni piegare le menti, concedi.
Se non t’offrisse doni l’Atríde, se d’altri promessa
non ti facesse, e sempre serbasse immutato il corruccio,
non io t’esorterei che tu deponessi lo sdegno,
che soccorressi gli Argivi, per grande che fosse il bisogno.
515Ma invece molti doni t’offre ora, molti altri promette;
e ti mandò, per farti preghiera, i piú prodi campioni
scelti fra tutti gli Achei, a te fra gli Argivi i piú cari.
I passi loro tu non rendere vani, e i lor detti.
Niun biasimarti prima, poteva che tu ti crucciassi:
520cosí pure udivamo le gesta degli uomini prischi,
quando invadesse furia di cruccio qualcun degli eroi;
ma le parole poi placarli potevano, e i doni.
Io questo fatto ricordo, che nuovo non è, ma ben vecchio,
come esso avvenne; e a voi lo voglio narrar, cari amici.
525Gli Ètoli, prodi alla pugna, facean per Calídone bella,
guerra ai Cureti; e gli uni facevano strage degli altri,
gli Ètoli, per salvare Calídone bella, i Cureti
desiderosi, invece, di prenderla e farne sterminio.