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dirsi assicurata e che, in pochi giorni, potrà ridiventar padrone di tutti i movimenti del corpo. Ma la letizia volle durar poco.

Quando manifestò il disegno di viaggiare, alla moglie, questa, invece di accettarlo con giubilo, come la volta, ch’erano andati a Napoli, allungò il muso, alzò le spalle, abbozzò un sogghigno e si permise di trovare arciridicola ed isconnessa la pensata di mettersi in viaggio, giusto negli ultimi di Novembre! Proprio il momento acconcio per lasciare Milano bella! Del resto, non si sentiva bene; e, poi, non ne aveva voglia. Il settentrione la spaventava ed il mezzogiorno non l’allettava; e le era passata ogni curiosità di veder l’Oriente. Il Salmojraghi mostrò poca politica. Si riscaldò, montò in bestia, dichiarando, ch’egli aveva risoluto e deliberato, di svernare al Cairo, risoluto e deliberato, che la moglie lo accompagnerebbe. E lei: - «Che Cairo d’Egitto!» - E lui, spronato dal suono delle parole proprie, come il barbero dagli uncini, appesi alla gualdrappa, trascorse tanto oltre, da invocare non so quale articolo del Codice civile. La Radegonda gli sghignazzò, in faccia; domandandogli, ironicamente: - «Se contava condurla via, con violenza? o qual violenza potrebbe costringerla a partire, quando ella, dal canto suo, avesse risoluto e deliberato di