Pagina:In Valmalenco - Noli Giuseppe, 1907.djvu/154

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che noi giriamo, che io ti faccio ammirare in tutte le sue parti.

So già che tu, democratico fino all’esagerazione, preferisci le baite dove dormono le capre e dove il fieno è invaso dai micrococchi, (tieni ben a mente questa parola neh!), dai micrococchi che fermentano: lo so, lo so, ma tu devi ascoltarmi, la mia è parola di redenzione: io ti catechizzo ad un altro genere di vita, e, se tu seguirai il mio consiglio, diventarai il catecumeno, il neofita (che belle parole, vero!) di una religione nuova, la religione dei propri comodi.”

Le prime frasi mi avevano lasciato un poco interdetto, le ultime mi permisero di dirle con burlesco sussiego:

“Siete voi la sacerdotessa di questa religione che mi si vuol imporre così soavemente?”

“Sì, e questo è il suo tempio!”

Io mi lasciai cadere sur una poltroncina di velluto, togliendomi rapidamente il berretto; poi mi abbassai e presi a slacciarmi le scarpe con una mano, battendomi il petto con l’altra.

“Che fai?!” chiese Ninì sbarrando gli occhi.

Ed io le risposi serio e compunto, come deve fare un neofita:

“Mi levo i calzari, domina, il suolo ch’io calpesto è sacro!”

“No, no, per amor di Dio” strillò la fanciulla ridendo.

Visitammo i vasti e ben arredati locali, soffermandoci nella sala di lettura, in quella del bigliardo, nell’altra da pranzo: e, nella sala a