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XIX.
Chi può star chiuso nella capanna quando, per uno spiraglio della porta, si intravede fuori la luna che irraggia sopra i ghiacci d’argento? Io sono uscito, non ancora sveglio e non addormentato del tutto, e ho voluto scendere ai piedi del ghiacciaio, per immergermi nello scintillamento argentino e mettere, fra la luce casta della luna e l’altra tutta a brividi luminosi del ghiaccio, l’opacità del mio corpo. Un capriccio e nello stesso tempo uno studio di colori che non è sempre possibile cogliere, perchè non sempre abbiamo a nostra disposizione i ghiacci e la luna.
La notte non poteva essere più propizia e più bella, poichè non c’era tremito d’astri nell’oscuro azzurro della vôlta celeste; solo, con placida bonomia, la faccia lunare diffondeva la sua bianchezza dintorno, e le montagne avevano grandi chiazze di bianco sulle cime, e sotto, per i giochi
G. Nolli.In Valmalenco - 13 |