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pitose, c’era stata una vera lotta, poichè il pittore fuor dei gangheri, raggiunta ed agguantata la modella, le aveva tolto di dosso il corpetto e la bustina con la quale tentava velarsi, e, con un colpo violento alla camicia, l’aveva scoperta fino alla cintola.

Immaginarsi la scena, tanto più che arrivavano allora allora i finanzieri, dinnanzi ai quali, la poveretta, liberatasi con uno sforzo ed un urlo dalle braccia dell’artista, era fuggita verso la baita e vi si era rinchiusa sdegnata.

Al ritorno di Santino poi quella sera, una lite terribile: la mattina dopo il pittore aveva veduto Marianna, con la testa fasciata e un braccio al collo, condurre al pascolo le bestie e il marito gli era venuto incontro mulinando un nodoso bastone e gridandogli, con la sua voce grossa e villana, che non lo toccava perchè era cristiano, ma che se ci fosse stato ancora qualche... allora...

La frase fu mozzata col far piombare il bastone sopra una roccia che parve spezzarsi.

Marianna non aveva posato più; così il lavoro non era stato continuato che di maniera.

Peccato!... E, fra una boccata e l’altra di fumo, il pittore si rodeva, imprecando contro la ignoranza di Santino e contro i finanzieri, che dovevano aver allargata la bocca fino alle orecchie.

Poi incominciava a fantasticare dietro il concetto grande del suo quadro: da quanto tempo lo pensava, lo accarezzava! perlomeno da quattro anni; e che fiamme d’entusiasmo, che pul-