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In una delle ultime mattine, costeggiando il Lanterna per arrivare alle cascate, m’accadde una di quelle delusioni che meritano di essere ricordate e descritte.
Aveva, non so quando, non so come, pensato a riunire in un effetto solo, acustico e visivo, certamente maraviglioso, le cascate del Lanterna e il sole che le sfiora nella prima e rosea luce dell’alba. E nell’anima mia, poiché cercavo l’unione della gamma musicale del fiume con l’altra gamma iridata, che gli doveva ridere intorno, s’informò, quasi concreto, l’amalgama pensato, ed io vidi la luce e sentii il ritmo del torrente, come se l’una e l’altro, per miracolo nuovo, mi si fossero portate dinnanzi.
Il fenomeno psichico non era però così strano come potrebbe a prima vista sembrare. Io sono rientrato in me, ed ho cercato di studiarne le cause, delle quali una era assai remota, una seconda vicinissima, datava dal giorno prima: le altre, che si trovavano frammezzo, senzaun’e-