Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/100

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— Tutt’altro! Se ne cura troppo. Oramai gli converrebbe diminuire la produzione.

— Come? Ma non è stata la fabbrica la fortuna di Claudio? Non gli rende molto?

— In altri tempi. Oggi la bontà del materiale non basta più a vincere la concorrenza; e aumenta ogni giorno il prezzo della mano d’opera. Moser dovrebbe almeno licenziare degli operai; ma è troppo buono, e ostinato.

Dunque la fortuna di Claudio non era quella che io mi credevo?


....Dopo Rivalta, Ortensia, sempre più quieta, si riaccompagnò a me. Disse:

— Sarebbe state meglio che noi due ce ne fossimo restati a casa. Adesso non la, vedrei così. Non voglio vederla così!

Anche per Ortensia il ritorno era, triste. Sola Anna Melvi rideva forte, perchè, finalmente, poteva parlare a Roveni, sottovoce.

XI.

Ortensia non osava più, adesso, varcare il limite del cancello senza avvertirmene.

Risento il piacere di quando, o dalla sala a terreno o dalla terrazza, l’udivo chiedere alla madre o ad altri: — Dov’è Sivori? — . Impaziente gridava forte: — Sivori! — , come chiamando Mino; come si chiama un fratello. E se non mi trovava a terreno saliva di corsa alla mia camera.

Toc toc.