Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/132

Da Wikisource.

— 130 —


— Con molte paste!

— ....e farewell!

— Chi fa il discorso?

Sorrise.

— Forse io....; si capisce: per non urtar nessuno, al 20 settembre, ci vuol tatto, savoir-faire.

E poiché tuonava:

— Niente paura! Sempre non è seren, sempre non piove!

Ma Eugenia e Marcella chiamavano

— Ortensia! Ortensia!

Marcella correva al piano di sopra ove il vento sbatteva vetri e finestre.

— Una nuvola che passa! — garantì il cavaliere seguendo Ortensia, che usciva, con gli occhi mollemente pecorini. — Quindi scosse il capo per asseveranza a quanto diceva. — Sempre più bella, quella ragazza! Ce ne sono delle più belle?... Grazie! Ma bellezze che non dicono niente; Ortensia invece.... che simpatia! che charme! Eh eh! Il mio Pieruccio non aveva poi tutti i torti.... Solo, alla sua età le ragazze sono pericolose; meglio le signore, per imparare ad amare. Laggiù a Varezze non gli mancherà occasione di far pratica, a quel ragazzo!

Una pausa. Eppoi:

— Tornando a Ortensia beato lei, dottore!

Io, che guardavo fuori, al tempo, mi rivolsi con un’occhiata feroce. Ma egli continuò:

— Lei è un uomo superiore ad ogni sospetto, superiore in tutto. Su di lei non è possibile far malignità, è inutile fin ripetere: Honny soit qui mal y pense. Voglio dire che lei può gustare tutta l’amabilità della signorina senza