Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/334

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morte è necessaria a propagare la felicità dell’esistenza e la felicità si attinge soltanto nella procreazione.

A consolare gli uomini privati d’ogni fede la filosofia moderna ha detto loro: «La morte non esiste perchè la vita è continuo rinnovamento e continua trasformazione» .

Invece io pensavo: «La morte esiste, ma il più gran dolore che la morte può dare è nulla in confronto alla più gran gioia che dà la vita, e la più gran gioia della vita è nell’amore per le creature della nostra vita».

Ed io a quarant’anni, nella virilità piena, ignoravo quest’amore così grande che oltrepassa la capacità della vita individua; così grande da render riguardoso della vita l’uomo che con frenesia feroce la troncava in se stesso!

Un desiderio nuovo penetrava ora la mia passione, la rischiarava del tutto; m’infondeva un senso di vitalità potente: proverei le gioie dell’amore paterno; Ortensia sarebbe la madre della mia prole!

E per un contrasto men strano forse che naturale la memoria di mia madre, in quei giorni, mi accompagnava nei noti luoghi più viva che mai.


VII.


Avevo predisposti il Biondo e sua moglie alla visita che m’aspettavo ma avevo anche raccomandato loro di non far troppi preparativi e di fingersi ignari, per lasciar a Claudio il piacere dell’improvvisata.