Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/387

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— Mamma! mamma! Vieni a vedere! Corri!

Mino vede; ha paura.

— Mamma! — urla subito dopo; e si slancia fuori della camera. Ha visto quell’uomo gettarsi su Ortensia, atterrarla.... — Aiuto! L’ammazza!...


XVIII.


Da un giornale:

«Un’audace aggressione è avvenuta ieri sera, verso le ore diciotto, nei pressi dell’Arcoveggio. Mentre la signorina Ortensia Moser, figlia dell’ingegner Moser direttore della Società Renana di fabbriche laterizi, passeggiava nella località denominata Ca’ Rossa, è stata affrontata da un individuo, in apparenza operaio, che con insistenza le ha chiesto denaro. Al rifiuto di lei, il malfattore l’ha assalita strappandole dal collo una collana di perle e tentando soffocarla perchè non gridasse. Fortunatamente il pronto accorrere dell’ortolano Cleto Gualandi ha impedito l’efferato proposito. L’aggressore scomparve in una vigna attigua e finora è riuscita vana ogni ricerca per arrestarlo e identificarlo».


XIX.


Colui che doveva consegnarmi il telegramma mi credette presso un malato mentre io ero da un altro più lontano; ed io tornai a casa a s’era ormai tarda, quando il messo era ancora in cerca di me.