Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/37

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Mancò alle stragi il campo; l’alemanno
Sangue ondeggiava, e d’un sol dì la sorte
141Valse di sette e sette lune il danno.

Dodici rocche aprìr le ferree porte
In un sol punto tutte, e ghirlandorno
144Dodici lauri in un sol lauro il forte.

Così a noi fece libertà ritorno. —
Libertade? interruppe aspro il cantore
147Delle tre parti in che si parte il giorno:

Libertà? di che guisa? ancor l’orrore
Mi dura della prima, e a cotal patto
150Chi vuol franca la patria è traditore.

A che mani è commesso il suo riscatto?
Libera certo il vincitor lei vuole,
153Ma chi conduce il buon volere all’atto?

Altra volta pur volle, e fur parole;
Chè con ugna rapace arpíe digiune
156Fèro a noi ciò che Progne alla sua prole.

Dal calzato allo scalzo le fortune
Migrar fur viste, e libertà divenne
159Merce di ladri e furia di tribune.


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