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Ombrosa avea di lauro non mai scosso
La spaziosa fronte, e sui ginocchi
330Epico plettro, che dall’aura mosso
Dir fremendo parea: nessun mi tocchi.
Ver lei mi spinsi, e dissi: O tu che spiri
333Dolor cotanto e maestà dagli occhi,
Sodisfammi d’un detto a’ miei desiri;
Parlami ’l nome tuo, spirto gentile,
336Parlami la cagion de’ tuoi sospiri,
Se nulla puote onesto prego umile.