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Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/93

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Riverente in disparte alle devote
Ceremonie assistea, colle tranquille
36Luci nel volto della donna immote,

Uom d’alta cortesia, che il ciel sortille,
Più che consorte, amico. Ed ei che vuole
39Il voler delle care alme pupille,

Sol per farle contente eccelsa mole
D’attico gusto ergea, su cui fermato
42Pareami in cielo, per gioirne, il sole;

E AMALIA la dicea dal nome amato
Di colei che del loco era la Diva,
45E più del cor, che al suo congiunse il fato.

Al pietoso olocausto, a quella viva
Gara d’amor mirando, già di mente
48Del mio gir oltre la cagion m’usciva.