Pagina:Inni di Callimaco.djvu/90

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teogonia a noi ignota. Virgilio si è sovente arricchito delle spoglie dei tragici, e Callimaco di quelle dei comici non solo nella condotta delle sue poesie, ma talvolta ancora nell’espressioni, e in un certo stile familiare.

2 Questa fantasìa di adunare le isole nella reggia di Teti prepara assai opportunamente la fuga delle regioni, alle quali Latona si avvicina.

3 Eubea era famosa per le sue acque termali.

4 La lezione qui ricevuta dal Brunck è forse la più elegante; ma l’altra seguita dall’Ernesti fornisce un miglior senso; e fuorchè in questo luogo mi sono sempre attenuto alla recensione di Brunck.

5 I Telchini popoli di Candia, o di Rodi, o di Cipro furono i primi fabri del ferro e dell’acciajo.

6 Efira, o sia Corinto.

7 Sunio promontorio dell’Attica.

8 L’isola di Samo fu prima detta Partenia, perchè in essa Giunone fu educata, e sposata da Giove, poscia fu detta Samo dall’eroe Samo figlio di Anceo Argonauta, che ivi ebbe regno.

9 Chiara è la traduzione della greca parola Delo.

10 Emo monte della Tracia. Marte era il dio più venerato in quelle contrade.

11 Mimante promontorio dell’isola di Chio.

12 Auge monte d’Arcadia sacro a Pane. Aonia vuol dire la Beozia. Egialo era quella parte di littorale nel Peloponeso, che giaceva tra gli Elei, e i Sicioni.

13 Asopo era uno dei due fiumi di Tebe di Beozia. È notabile, che tra tanti commentatori di Virgilio alcuno non abbia scoperto il confronto di quei