Pagina:Invitato da una circolare.djvu/3

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colare un’egregia operetta esemplare delle lezioni popolari, di un Fratello delle Scuole Cristiane, che il Ministero si compiacque inviarmi perchè vi fosse distribuita, la quale è opportunissima e adattata all’intelligenza di tutti; molto più ch’essa è illustrata da molte figure dei nuovi strumenti da pesare e misurare, che sono inserite nel testo, e che parlano meglio ai sensi ed all’occhio.

Molti sono gli ostacoli da vincersi, e poco il tempo che rimane; ma son certo che Voi, o V. F., vi mostrerete degni dell’elogio che vi fa il nostro egregio Ministro con queste sue parole: — Le officiose insinuazioni dei Parochi che godono una ben meritata fiducia della popolazione confidata al loro spirituale governo, aggiunte ad un paziente insegnamento tecnico, massime verso coloro che mostransi digiuni d’ogni scienza, varranno certamente a superare quelle difficoltà che potrebbero parere insormontabili, dove non intervenisse il concorso religioso e persuasivo del Clero.

Siccome il lodato Ministro si propone di render conto a S. M. l’Augusto Re nostro del merito che Voi, o V. F., vi acquisterete nell’influire all’educazione de’ vostri parrocchiani per la conoscenza di un oggetto di sì alta importanza, così io gradirò che ciascuno di Voi si compiaccia poi di riferirmi per iscritto ciò che sarà per fare nella propria Parocchia per secondare le provvide mire del Governo nel mettere in osservanza una legge che riescirà di generale vantaggio.

Leggerete e spiegherete al vostro popolo, o V. F, questa mia lettera, gli dimostrerete la necessità ed utilità del nuovo sistema, ed userete tutte quelle industrie che meglio potranno giovare al conseguimento dello scopo a cui mirano gli ordini del Sovrano, e le mie raccomandazioni.

Il Signore vi benedica, mentre io mi protesto col più vivo pastorale attaccamento.

Dal Palazzo Vescovile di Camerano il dì 16 maggio 1849.


Vostro Aff.mo come Fratello

+ FILIPPO VESCOVO.